Taglierini con fonduta di Castelmagno e granella di nocciole

“Da tevla ‘n te liver mai se la bocca l’n sat a furmai” (proverbio bolognese: da tavola non ti alzare mai se la bocca non sa di formaggio)
Un’altra delle ricette più lette del mio blog, risalente ad aprile 2013, consultata soprattutto in inverno e soprattutto nei periodi di festa. Ho così deciso di “svecchiarla” un attimo, a ridosso di questo natale 2019, aggiornandola, soprattutto per aggiungere altre fotografie. I miei primi tentativi col blog sono stati infatti pessimi per quanto riguarda le fotografie. Argomento di cui confesso la mia ignoranza in merito e che sto pian pianino imparando…
E visto che per per fare nuove foto ho dovuto per forza rifare la ricetta, mi sono sacrificata in tal senso e, con grande coraggio e sprezzo del pericolo, solo per Voi fedeli lettori e per nessun altro, mi sono decisa a rifare questa ricetta, che confesso era già da un po’ di tempo che non facevo. Inutile dire che riassaggiare dopo tanto tempo questo piatto è stata un’esperienza mistica! Eppure non è ne un piatto complicato ne pieno di ingredienti, ma la cremosità del formaggio, la morbidezza della pasta fresca, la croccantezza delle noccioline… Nel mio blog ho altre due ricette col Castelmagno, ravioli d’anatra e nastrine ripiene di fonduta.
INGREDIENTI:
per 4 persone
per la pasta
- 360 g di farina di semola
- 180 g di acqua
- 1 uovo
per il condimento
- 300 g di castelmagno
- 150 g di latte
- 1 cucchiaio di burro
- 2 cucchiai di parmigiano grattugiato
per spolverare
- 200 g di granella di noccioline
abbinamento vino
- Barolo Riserva DOCG 2011
- Barbaresco DOCG Riserva
INGREDIENTI:
1° step: facciamo la pasta
Intanto una piccola precisazione: le dosi per la pasta sono quelle per la mia planetaria, quindi per fare la pasta al torchio. E non sono tagliolini di pasta all’uovo, ma fatti di semola di grano duro. Chi non avesse la trafilatrice, usi tranquillamente 400 g. di semola con l’aggiunta di acqua bollente (serve a rendere più elastico l’impasto), io ci aggiungo comunque un uovo perché la rende più morbida.
E iniziamo: prendiamo la farina, io ho usato la semola rimacinata, che è l’unica che posso usare per la mia trafilatrice al torchio, chi impasta a mano può usare tranquillamente questa o la semola normale, ma a mano direi che è nettamente meglio quella normale. Ed ecco l’impasto:
2° step: la fonduta di Castelmagno

3° step: assembliamo e serviamo

Eccezionali taglierini, complimenti.
gentilissimo davvero… ma il merito non è del tutto mio ma del castelmagno che è un gran formaggio 🙂
grazie ancora ciao ciao
L’associazione per la promozione, valorizzazione, tutela della patata Piatlina e Ciarda delle Valli Occitane, che ha sede a Monterosso Grana, parteciperà con orgoglio all’importante manifestazione Castelmagno Fest che si terrà il 13-14 settembre prossimo.
Sarà presente come stand e, innanzitutto, avrà la gentile collaborazione dell’attivissima Associazione Albergatori e Ristoratori della Valle Grana i quali proporranno, nei menù previsti per l’evento suddetto, i gnocchi prodotti con la tradizionale patata Ciarda (rossa) coltivata in Valle, naturalmente conditi con l'ottimo nostro Castelmagno. Una collaborazione molto importante per la valorizzazione, la promozione e lo sviluppo della pataticoltura tradizionale e di qualità delle nostri valli d’Oc.
Per info: http://www.castelmagnofest.it-www.piatlinaeciarda.com
Grazie Lucio per le notizie 🙂