Buffet antipasti

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Buffet antipasti

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Caratteristiche:
  • spadellatura
Cucina:

Paul Child (Stanley Tucci): "Casa è ovunque siamo noi... "dal film Julie & Julia, 2009

  • Porzioni 10
  • Facile

Istruzioni

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Ultimo aggiornamento il 23 Maggio 2023 by Cristina Perrone

Tanto per cambiare avevo organizzato una domenica con parecchie persone (11 in tutto) e molto carinamente uno ha portato il primo e un altro il secondo, per non farmi stancare. A me toccavano gli antipasti. Carini davvero, ma a me di invitare la gente a casa e non preparare da mangiare o preparare poco mi suona strano, quasi un insulto. Così mi sono dedicata agli antipasti ma a modo mio, ovvero a un buffet di tanti assaggini per tutti! Oddio, alla fine forse mi conveniva fare o il primo o il secondo, ma adoro i buffet sfiziosi con tanti piccoli antipasti con cui spaziare! Ho quindi fatto:

  • Dei bicchierini con crema di fagioli cannellini, chorizo e code di gamberi
  • Dei mini zuccotti salati
  • Due tipi di tramezzini gelatinati al prosecco
  • Un piatto di bresaola condita con olio, limone e lamponi
  • Dei tramezzini a tre strati

Confesso che è stato divertente, e poi i piatti con tante cosine colorate e tutte diverse tra loro mettono allegria. Tutto l’antipasto l’ho accompagnato con un ottimo prosecco, una bollicina gelata è l’ideale. Ma andiamo con le ricette.

P.s.

C’è anche il buffet numero 2… non resisto agli antipasti!!!

Bicchierini con crema di cannellini, chorizo e gamberi

 

 

bicchierini-di-crema-di-cannellini-con-chorizo-e-gamberi

 

 

Anche se si può fare il giorno prima, l’ho fatto tranquillamente la mattina stessa, è velocissimo da fare ed è piacevole mangiarlo freddo. Il chorizo non si trova facilmente, ma possiamo usare il classico salame piccante, quello napoletano o calabrese, che troviamo senza problemi in tutti i supermercati. E’ stato fra gli antipasti più apprezzati soprattutto perché particolare nonostante la sua semplicità.

Ingredienti:

per  10 persone

  • 750 g di fagioli cannellini in scatola
  • qualche fetta di chorizo o di salamino piccante calabrese o napoletano
  • una coda di gamberone a testa
  • una cipollina
  • mix di alloro e di rosmarino
  • olio, sale e pepe nero qb, o a scelta del peperoncino rosso

Procedimento:

Di una semplicità disarmante: un velo d’olio e cipollina affettata sottile in una padella, e la facciamo appassire dolcemente assieme ad alloro e rosmarino spezzettati. Apriamo le nostre scatolette di fagioli, io ho optato per quelli a vapore, in modo da avere meno liquido. Quando la cipollina è pronta, versiamo i fagioli, pepe o peperoncino a nostro gusto, sale, e facciamo insaporire per 5 minuti. Spegniamo il fuoco e facciamo intiepidire, poi frulliamo fino a ridurre in crema, deve essere bella liscia.

Mettiamo la crema nei bicchierini individuali che useremo per servirli, tagliamo delle fette di chorizo che poi taglieremo a listarelle e mettiamoli sopra la crema di fagioli. Adesso terminiamo con la coda di gamberone, che avremo preventivamente pulito dal carapace, tolto l’intestino, e fatta saltare per pochissimi minuti in una padella con un velo d’olio. Un ciuffo di rosmarino come decorazione e siamo pronti per servirlo. Se li prepariamo con largo anticipo, basta toglierli dal frigo un’ora prima, in modo che non siano troppo freddi ma a temperatura ambiente.

 

 

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Mini zuccotti salati

Questi sono stati gli antipasti in assoluto più divertenti. Incredibilmente è stato anche il più apprezzato, e la cosa mi ha stupita perché non ci avrei mai scommesso.  E’ piaciuta la forma, ma soprattutto il ripieno, che ho fatto con tre ingredienti molto basici ma che messi insieme hanno creato un gran bel matrimonio di gusto. Ma il giudice migliore è stato uno dei commensali, una bimba di 5 anni che ha decretato che le mini palline sono stati gli antipasti più belli e più buoni!

 

 

mini-zuccotti-salati

 

 

Ingredienti:

per  10 persone

  • 10 quadrati di pane bianco da tramezzini
  • 20 fette grosse di prosciutto cotto affettato sottile
  • una confezione di burrata
  • un vasetto di melanzane grigliate sott’olio

per decorare

  • maionese
  • capperi sotto sale
  • melanzane grigliate sott’olio

Procedimento:

L’unica cosa su cui fare attenzione è cercare di ricreare una forma il più possibile sferica, non è facile ottenere questi antipasti perfetti, ma in qualche modo si fa e il resto è tutto in discesa. Ho iniziato prendendo del pane bianco da tramezzino, quello tagliato quadrato. Chi non lo trovasse può usare quello a fetta lunga, basta tagliarlo a metà. Prima di tutto l’ho pressato bene con un mattarello, ammorbidendolo per poter far prendere la forma. Mi sono aiutata con delle ciotoline a forma di cupola che sono ottime per mettere in forma: ho messo un foglio di pellicola di plastica sulla ciotola, ho appoggiato la fetta di pane, cercando già di dare la forma premendo e pareggiando, poi ho messo:

  • una bella fetta di prosciutto crudo
  • la burrata a cucchiaiate, che avevo precedentemente passato al minipimer
  • una rotella di melanzana grigliata (io l’avevo comprata pronta, niente vieta di farsele in casa)
  • ho chiuso con un’altra fetta di prosciutto e ho poi dato la forma ripiegando i bordi di pane su se stessi, in modo da chiudere il tutto.

Con la pellicola ho fatto una bella polpetta, cercando sempre di dare un garbo e una forma, stringendo molto bene, sembravano delle grosse caramelle. Una volta finite le ho messe in frigo, e sono rimaste lì fino al giorno dopo. Prima di servirle le ho semplicemente tolte dalla pellicola, guarnite con un ciuffetto di maionese, un cappero, e un piccolo spicchio di melanzana grigliata. Si possono servire così, insieme agli altri antipasti, o se decidete di servirle da sole basta fare un letto di insalata lavata ed asciugata che dona anche un po’ di colore.

La burrata frullata è rimasta semi liquida, ha quindi ammorbidito bene il tutto rendendole morbidissime ma non inzuppate. La prima sensazione è stata la freschezza della burrata. Poi si sentiva ex aequo sia la sapidità del prosciutto che il gusto della melanzana grigliata. Il pane era rimasto bello morbido e non ha fatto l’effetto “mappazzone”. Insomma, non ci credevo più di tanto ma mi sono ripromessa di farli molte altre volte. Ho fatto questi antipasti anche per un’altra cena dove ho servito altri antipastini veloci. Spariti alla velocità della luce.

Tramezzini in gelatina di prosecco

Volevo ricreare le classiche tartine con gelatine, quelle tipiche degli anni ’80, quelle che si trovano ancora nelle gastronomie sotto Natale e Capodanno, e che sono fra gli antipasti più venduti. Però non volevo farle troppo stucchevoli, e volevo differenziarmi un pochino… per cui ho deciso di fare la gelatina con il prosecco! Avrebbe dato quello “zing” in più che cercavo!

 

 

tramezzini-gelatinati-al-prosecco-antipasti

 

 

Ingredienti:

per  10 persone

  • pane bianco per tramezzini a fette lunghe
  • pane al farro e avena
  • 10 fettine sottilissime di cetriolo
  • uova di lompo
  • salame affettato sottile
  • una confezione di robiola
  • maionese
  • un vasetto di peperoni grigliati sott’olio
  • dado per gelatina
  • 100 g di acqua
  • 400 g di prosecco

Procedimento:

Inizio coppando il pane: quello di farro era già confezionato a fettine non troppo grosse che ho semplicemente tagliato a metà, il pane bianco l’ho coppato con un coppapasta quadrato. Le tartine col salame le ho fatte spalmando uno strato di robiola sul pane, ho poi messo una fetta di salame piegata a metà da una parte e dall’altra un quadratino di peperone grigliato. Basta così, semplicissimo.

 

 

tramezzini-gelatinati-al-prosecco

 

 

Adesso tocca alle altre: ho coppato il pane, l’ho spalmato bene con della maionese, ho adagiato in mezzo una fettina di cetriolo e ho poi ultimato con le uova di lompo.

 

 

tramezzini-gelatinati-al-prosecco

 

 

Faccio una piccola parentesi perché voglio parlare delle uova di lompo, a cui molti storcono il naso. Beh, intanto possiamo storcere il naso quanto vogliamo, ma o possiamo permetterci del caviale di storione a 800 – 1000 euro ogni 100 grammi, oppure non storciamo il naso e ci prendiamo le uova di lompo che  costano dai 3 ai 5 euro ogni 100 grammi. Ma sono davvero così pessime?

Intanto il motivo del prezzo molto alto del caviale storione è il tempo: bisogna aspettare dai 10 ai 15 anni prima di estrarre le uova (20 nel caso dello storione beluga, fra i più pregiati) mentre il lompo, un pesce dell’atlantico del nord, non ha questo problema di tempo, è quindi più facile procurarsene. E questo fa ovviamente scendere il prezzo. Ma le uova di lompo sono comunque le uova di un pesce, al pari del caviale, con importanti proprietà nutrizionali.

Sono ricchissime di acidi grassi omega-3, inoltre hanno altissime quantità di selenio, potassio e iodio. In misura minore contengono anche magnesio, calcio, zinco e fosforo. Tutto sommato, non saranno pregiate come il caviale da 1000 euro all’etto, ma a un prezzo davvero molto contenuto possiamo assaggiare comunque qualcosa di sfizioso, e con ottime proprietà nutritive e organolettiche. Non demonizziamolo solo per falso snobismo.

Da quando ho fatto una ricerca sui caviali, dai più pregiati ai più comuni, mi si è aperto un mondo, e sto imparando ad apprezzare cose che prima definivo erroneamente “finte”. Le uova di lompo non sono finte, a meno che non siano rosso acceso, segno che sono state colorate artificialmente, per cui diamo un’occhiata agli ingredienti per vedere di che tipo sono i coloranti. Le uniche uova rosate o arancione naturali, sono quelle di trota e di salmone. Rosse, verdi o chissà quale altro colore sono artificiali.

 

 

tramezzini-gelatinati-al-prosecco

 

Ma adesso è ora di continuare con le ricette, per cui chiudo la parentesi “Bluaragosta’s Quark” di Piero Angela. Adesso dobbiamo gelatinarle. Io ho preso un dado di gelatina, basta seguire le istruzioni, in genere dice di far scaldare 250 g di acqua, far sciogliere il dado poi aggiungere altri 250 g di acqua fredda. Un dado rende per 500 g di gelatina. Io ho invece usato solo 100 g di acqua, giusto per far sciogliere il dado, e il resto era prosecco. In effetti è venuta una gelatina molto sfiziosa.

Per gelatinare bisognerebbe mettere ogni tartina in un pirottino della misura esatta del pane, e coprire con un centimetro circa di gelatina, ovviamente non calda ma quasi fredda. Io non ero riuscita a procurarmi i pirottini, per cui ho messo tutte le tartine in un vassoio, belle strette e attaccate l’una all’altra, in modo che il liquido della gelatina non bagnasse il pane. Mentre la gelatina raffreddava le ho messe in freezer per 10/15 minuti. In questo modo sul freddo la gelatina rapprende subito.

Poi le ho gelatinate, ma per scelta mia non ho voluto fare uno strato troppo spesso, mi sono limitata a passarci sopra col pennello tre volte per lucidarle e far sentire il prosecco. In genere non amo affondare i denti in uno strato troppo spesso di gelatina, perché nonostante mi piaccia, se è troppa un poco mi disturba. Mi riferisco alla gelatina salata, perché di quella dolce ne mangerei a barili!  Li ho poi messi in frigo fino al momento di servirli. Ho poi sistemato queste e le altre tartine in un bel vassoio grande da portata.

Tramezzini tre strati

Molto sfiziosi… e a dispetto di quello che sembra, davvero velocissimi da preparare. Ovviamente sui ripieni ci possiamo sbizzarrire come vogliamo, aggiungere uno strato in più, insomma le combinazioni sono davvero infinite. La bimba di 5 anni a cui erano piaciute le “mini palline”, ha affermato che questi “antipasti a torre” erano bellissimi e buonissimi.

 

 

tramezzini-tre-strati

 

 

Sono piccolini, ho usato un coppapasta di 3 o 4 centimetri di diametro, e si mangiano in un boccone. Sono quelle cose che si mangerebbero fino a scoppiare uno dietro l’altro, peggio delle ciliegie!

Ingredienti:

per  10 persone

  • 4 fette di pane bianco per tramezzini lungo
  • paté di olive taggiasche
  • paté di anatra
  • 10 fettine di peperone grigliato per decorare

Procedimento:

Prima fetta di pane: spalmiamola con del paté di olive taggiasche. Spalmato molto bene e omogeneo fino ai bordi per evitare zone vuote. Copriamo con la seconda fetta, che spalmeremo col paté d’anatra. Copriamo con la terza fetta, io ho messo ancora il paté di olive taggiasche perché era veramente buono e saporito. Avevo una mezza idea di fare il paté di tonno, cioè tonno in scatola frullato con un poco di maionese o burro, ma ho poi deciso di non esagerare con troppi sapori. Chiudiamo con l’ultima fetta.

Pressiamo leggermente con le mani, e con un coppapasta tondo piccolo facciamo i dischetti, che decoreremo alla fine con un pezzetto di peperone grigliato e infilzeremo uno stecchino per evitare l’effetto “torre di Pisa”. Con lo stecchino potremo tranquillamente metterli distesi su un piatto per coprirli con della pellicola di plastica. In questo modo non ingombreranno il frigo, e li tirerete fuori giusto mezz’ora prima di servirli, e loro avranno mantenuto la loro bella forma.

Bresaola e lamponi

E per “sciacquarsi la bocca” ho optato per un piattino di affettato. Ma volevo qualcosa di fresco e leggero, quindi ho fatto una cosa che credo di fare ormai da più di 25 anni, cioè bresaola con lamponi condita con olio, limone, sale e pepe. La faccio da anni e da sempre è uno degli antipasti più apprezzati. E garantisco che i lamponi stanno benissimo anche se conditi, e danno davvero una bellissima sensazione di freschezza.

 

bresaola-e-lamponi-antipasti

 

 

Io pensavo fosse un di più, ma nonostante tutti gli antipastini anche questa è andata via velocemente. E’ tanti anni che me la faccio, e tutte le volte che la mangio mi riempie di piacere sentire sia il gusto sapido della bresaola che la freschezza del lampone, che nonostante sia condito con olio e limone mantiene sempre la sua personalità.

Ingredienti:

per  10 persone

  • 300 g di bresaola
  • 1 confezione di lamponi
  • qualche cucchiaio d’olio EVO
  • 1 limone spremuto
  • sale e pepe qb

Procedimento:

Anche qui il lavoro è ai minimi sindacali: ho sistemato le fette di bresaola su un piatto. Piccolo accorgimento: gli affettati tendono ad attaccarsi fra loro, perché il grasso tende ad incollarsi, e se cerchiamo di dividere le fette appena tolte dal frigo rischiamo di romperle. Basta ricordarsi di estrarli dal frigo almeno mezz’ora prima. In questo modo, non freddi di frigo, divideremo le fette perfettamente e senza problemi.

Disponiamo quindi in bell’ordine le fette su un piatto da portata e cospargiamo di lamponi, che in genere io taglio a metà perché se no sono troppo grossi. Prepariamo la vinaigrette emulsionando insieme tutti gli elementi, anche qui andremo a nostro gusto, aumentando o diminuendo l’olio o il limone o il resto. Serviamolo fresco ma non freddissimo di frigo.

Beh, fare tante cose diverse ha ovviamente un certo impegno, ma mi sono divertita, e poi parliamoci chiaro, i vassoio con panini, tartine, tramezzini e appetizer fanno gola da sempre. E portare a tavola un vassoio così variegato e colorato, fa davvero gola.

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