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Ultimo aggiornamento il 26 Maggio 2021 by Cristina Perrone
Io ho un rapporto di amore intenso coi formaggi, mi piacciono anche solo presi così, a morsi, in un panino, mangiati solo per il gusto di mangiarli. I piatti di questa cena a tema sono nati in una maniera strana. Sono partita dal fondo, cioè dall’invito a cena. Eravamo in quattro e abbiamo fissato per un sabato sera. Ancora devo decidere il menù, quando mi arriva un suggerimento: “avrei tanto voglia di una serata con tanto formaggio”.
Bene l’idea era arrivata. Ma non mi sarei certo limitata a mettere su un tagliere dei pezzi di formaggio e del pane. Nemmeno per idea, oltretutto mangiati così avrebbero solo stancato. Inizialmente ho pensato a una sequenza classica, cioè primo-secondo-ecc. ecc. ma poi ho pensato un’altra cosa… e se facessi alcuni assaggini sfiziosi? Perfetto, la cena era ideata, dovevo solo metterla in pratica.
PRIMO ASSAGGINO:
Asiago condito
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Ho fatto innanzitutto il mio formaggio condito, è una cosa che faccio ormai da anni, anche solo per me quando sono sola e ho voglia di sfizi veloci da preparare. Alle volte mi faccio i cubettini con un formaggio morbido che ho in casa, olio e pepe e via. Ho condito così anche la crescenza una volta. Si può usare qualsiasi tipo di formaggio ci piace, io tendenzialmente uso l’asiago.
Ottimo modo per sfruttare rimanenze di formaggi, visto che se ne possono mischiare anche diversi tipi. Estremamente sfizioso, ottimo servito anche con l’aperitivo, noi infatti abbiamo aperto la cena con questo e un bello spritz ghiacciato. Giusto per preparare lo stomaco alle portate che verranno.
SECONDO ASSAGGINO:
Cromesquis di roquefort
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Li avevo fatti per un’altra mia cena a tema, quella francese a base di lumache. Racchiudevano nell’interno una lumaca. Questa volta le ho fatte così, solo di formaggio, ma la ricetta è la stessa. Dal sapore molto forte dato dal formaggio, il roquefort è bello tosto, ma bastano delle bollicine per stemperare il tutto. Questo piatto è stato accompagnato dal prosecco con cui avevamo fatto lo spritz lasciato in purezza.
Un ottimo prosecco ghiacciato pulisce la bocca e prepara il palato e l’animo a continuare. Anche se i miei commensali, a dirla tutta, di spinte non ne avevano proprio bisogno. Ma addentare queste polpettine e sentire il “crac” dell’impanatura e poi il morbido del formaggio che si scioglie in bocca… beh… é un’esperienza mistica che vale la fatica.
TERZO ASSAGGINO:
Tomino fritto farcito di speck e pere
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Qui siamo nel Nirvana. Volevo già fare il tomino impanato e fritto per sfizio mio personale, ho cominciato ad associare le pere in virtù del famoso proverbio “al contadino non far sapere quant’è buono il formaggio con le pere”, e poi mi sono detta, ma perché non aggiungerci dello speck? in genere questo formaggio lo vendono avvolto nel culatello o nello speck, io gliel’ho inserito in mezzo assieme alla pera.
Lo speck si sente appena e dà quella nota affumicata che non ti aspetti in un tomino che è noto per la sua dolcezza, la pera invece dona quella sensazione di freschezza per contrastare il grasso del formaggio. Affondare i denti, e sentire prima il “crac” dell’impanatura, poi il morbido del tomino e poi ancora il “crac” della pera, è una cosa che solo gli extra amanti dei formaggi possono appena immaginare. Una cena davvero piena di goduriosi croccanti sapori.
PER PULIRE LA BOCCA:
Caviale di succo d’arancia
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La preparazione che mi ha divertito di più in assoluto. Nel piatto volevo mettere un’insalata di finocchi tagliati sottilissimi, che avrebbero alleggerito una cena non proprio leggera, e pensavo di condirla con olio e succo d’arancia, sempre per rinfrescare la bocca. Sarebbe stato carino mangiarla fra un formaggio e l’altro, sempre col mio prosecco a portata di mano!
Poi ho visto come fare queste perle partendo da un qualsiasi alimento liquido e… non ho più pensato ad altro! Ho infatti messo i finocchi tagliati a velo e di fianco, ma potevo anche spargerle sopra, ho messo due cucchiaiate di queste perle. Peccato che non ho pensato di farle anche col limone, sarebbero state carine tutte e due insieme!
PER ACCOMPAGNARE:
Piadine morbide alle olive taggiasche
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Ho fatto trenta, facciamo trentuno. Il pane c’era ovviamente a casa, ma temevo che a furia di accompagnare col pane ci saremmo gonfiati un po’ troppo. Perché non preparare una bella piadina morbida, leggera perché fatta con olio anziché strutto, e per renderla sapida mettiamoci in mezzo delle olive taggiasche.
Saggia decisione. Sono indecisa se per i peccati di gola di quella sera 3 paternoster e 2 ave marie bastino, ma credo che sia meglio 3 diete ferree e 2 maratone!
CONSIDERAZIONI FINALI:
Una cena divertentissima. Molto conviviale, ma soprattutto non era il classico tagliere di formaggi e basta. Si spaziava attraverso vari gusti-sapori-preparazioni-consistenze. Apprezzatissimo il caviale di succo d’arancia, oggetto di discussione per parecchio tempo ma oltretutto azzeccatissimo per accompagnare alimenti grassi come i formaggi.
Accompagnata da prosecco ghiacciato fino alla fine è stata veramente una cena sfiziosa. Azzeccata anche l’insalata di finocchi tagliata sottilissima, ha dato una nota di freschezza. Il problema è che sembrava aprisse lo stomaco, perché ogni volta mangiavano sempre di più!
E per chi ha cucinato una cena non c’è ricompensa più grande che vedere i propri ospiti soddisfatti ma soprattutto che mangiano tutto. Ma sono riuscita a salvare piatti e bicchieri, almeno quello.