Ingredienti
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250 g di semolino
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100 g di parmigiano grattugiato
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2 tuorli
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100 g di burro
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1 litro di latte
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qb noce moscata
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qb sale e pepe
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abbinamento vino
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Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva DOCG
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Colli di Luni Vermentino "Etichetta Nera" 2020 - Lunae
Istruzioni
La citazione viene dal film L’attimo fuggente. Bellissimo film, erano anni che non lo vedevo, e d’improvviso mi è venuta voglia di rivederlo. Ho cercato il dvd e con molta più commozione della prima volta me lo sono gustato fino in fondo, con qualche lacrima buttata qui e la. Sarà che avanzando con l’età le tubature reggono meno, o forse si diventa più sensibili e melanconici. Robin Williams era strepitoso, come lo erano i ragazzi, che ormai sono diventati uomini fatti.
E’ un periodo che mi vengono in mente cose da tempo non più viste, non più fatte, o non più mangiate, sarà una sorta di ciclo e riciclo? Non lo so, ma come è successo per il film, a un certo punto mi è venuta voglia degli gnocchi alla romana. Senza esagerare, saranno stati almeno almeno 15 anni che non li mangiavo, fra l’altro non li ho nemmeno più visti in giro, prima li vedevo già pronti nelle rosticcerie o addirittura al supermercato, e ripensandoci mi sono resa conto che non li avevo davvero più visti da nessuna parte da ormai molti anni, quindi mi sono detta: perché non rispolverarli? Detto fatto!!!
Avete notato che molti piatti, che negli anni ’80/’90 mangiavamo non dico tutti i giorni ma spessissimo, improvvisamente sono spariti? Mi chiedo se le mode influenzino anche il settore del cibo. O se le persone hanno bisogno di qualcosa di nuovo, o se le solite cose in un qualche modo poi stufino. Non lo so, ma so che ogni tanto mi capita di ripensare a un piatto e rendermi conto che era tanto tempo che non lo facevo. Ma non solo non lo facevo, non lo vedevo proprio più in giro.
Così appena mi sono venuti in mente gli gnocchi alla romana, non ho potuto resistere, ho dovuto farli a tutti i costi. E una volta tanto mi cimento in un classicissimo e vecchio piatto semplice da fare ma, come tutti i piatti semplici, buono! Considerato poi che erano veramente tanti anni che non lo mangiavo, è stata una piacevole riscoperta.
Poco tempo fa avevo fatto un’altra ricetta di gnocchi, molto golosa, gli gnocchi di farina al sugo ricco di carne.
Steps
1
Fatto
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prepariamo il semolinoLatte, burro, sale e pepe, noce moscata, tutto in una pentola sul fuoco a fiamma media perché dobbiamo stare attenti che come al solito il latte non esca. La ricetta non è sorprendente, è la classica, standard, e collaudatissima ricetta base, direi che qui è inutile fare variazioni. Forse l'unica variazione è nell'uso esagerato della noce moscata che io faccio, perché è una spezia che amo pazzamente e quindi abbondo sempre un po' troppo ma ovviamente dipende dai gusti personali. Appena vediamo che prende bollore, armiamoci subito di un cucchiaio di legno e mescolando in maniera sostenuta versiamo il semolino piano piano, con calma, e piccole quantità alla volta, perché il lato peggiore di questi impasti farinosi, come anche la polenta, è la loro tendenza a fare i grumi, che diciamocela tutta, sono antipatici e noiosi! Dobbiamo avere l'accortezza di abbassare la fiamma al minimo mentre mescoliamo in questo modo si evitano quegli antipatici grumi. Facciamo questo lavorino di pazienza sempre mescolando, si può usare anche la frusta per chi ha poca manualità, e a fiamma bassissima. Quando abbiamo bene amalgamato il tutto possiamo alzarla un poco. Sempre mescolando aspettiamo che il semolino assorba il latte e si gonfi, fino a risultare simile a una polentina densa. Non c'è bisogno che diventi duro come il marmo, perché quando la temperatura si abbassa diventerà molto più compatto. A questo punto aggiungiamo un tuorlo alla volta, mescolando bene per farlo incorporare all'impasto prima che il calore lo cuocia, e aggiungiamo il formaggio grattugiato. Adesso dobbiamo stenderlo su un vassoio, e dobbiamo farlo finché è bello bollente, altrimenti non riusciremmo più a stenderlo. Armatevi di pazienza e di una pomata per le ustioni e versatelo in un vassoio, dovete stenderlo a un'altezza di un paio di cm. circa. Farete fatica a livellarlo col dorso di un cucchiaio o con la spatola. Io preferisco usare il palmo della mano, che ogni tanto però bagnavo con acqua gelida per due motivi: per alleviare il calore e perché con l'umido si stende meglio! Non ci è voluto nemmeno molto tempo, giusto qualche minuto, ho poi messo il vassoio a raffreddare vicino allo spiraglio di una finestra, e mentre aspettavo (bastano 20 o 30 minuti) sono andata a godermi un meritato riposo. Sullo spessore poi è tutta da vedere, perché se lo fate molto sottile sarà croccante, se lo fate un po' più spesso sarà croccante fuori e morbido dentro, e direi che è il compromesso migliore. Io non mi sono regolata bene con le dosi e la misura del vassoio quindi mi è venuto abbastanza sottile, ma devo confessare che nessuno si è lamentato!!! Una volta raffreddato, non serve che sia gelido ma basta che sia anche solo tiepido, ho provveduto a tagliarlo. Io l'ho tagliato a quadri invece che con la classica forma tonda per un solo motivo: odio buttare il cibo!!! Sì che avrei potuto in qualche modo riciclare gli avanzi, ma perché riciclarli quando potevo mangiare tutto questo ben di Dio? Così, anche se non canonico, l'ho tagliato con un coltello a riquadri, non ho avuto nessun problema di scarti e come avevo facilmente preventivato niente è rimasto!!! Perché non ero l'unica che aveva voglia di ri-mangiare gli gnocchi alla romana!!! Una volta tagliato, ho imburrato una pirofila e ho lasciato qui e là dei fiocchetti di burro. Poi con pazienza metto i miei quadratini uno per uno in bell'ordine. E' importante che sia un solo strato, al limite si possono fare due pirofile oppure cerchiamo di stringerli l'un l'altro. Se aumentiamo gli strati rischiamo che quelli sotto vengano troppo molli e senza gratinatura. Una spolverata generosa di parmigiano grattugiato, fiocchetti di burro qui e là, se serve (perché sicuramente avremmo assaggiato un pezzettino di questo impasto) un'altra spolverata di pepe e/o sale, e via in forno. Non deve cuocere, il semolino è già cotto, deve solo diventare caldo e gratinare, io l'ho fatto andare a forno caldo a 200° per 10 minuti circa e gli ultimi 5 o 10 minuti (dipende molto dalla potenza del vostro grill) l'ho fatto gratinare col grill superiore. Perfetto. Tirato fuori dal forno e servito subito bello bollente. Morbidoso dentro e croccante fuori, pochi ingredienti e un lavoro veloce, ogni tanto è bello mangiare cibi consolatori come questo. |
4 Commenti Nascondi i commenti
Bella ricetta, le ricette della tradizione sono sempre le più riuscite, complimenti sono
da acquolina in bocca
Grazie Marinella, ogni tanto le vecchie ricette meritano di essere rispolverate
Di ottima realizzazione e qualità, complimenti.
Grazie Omar sono contenta che ti sia piaciuto