Ingredienti
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2 medi-grandi ossibuchi
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1 cipolla
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2 o 3 coste di sedano
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1 carote
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3 spicchi d' aglio
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(del formato che preferiamo) 250 g di pastina
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2 uova intere
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250 g di parmigiano grattugiato
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1/2 cucchiaino di noce moscata
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sale
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pepe nero
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abbinamento vino
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Colli di Faenza Sangiovese DOC
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Barbera d'Alba 2015
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Friuli Latisana Merlot DOC
Istruzioni
Ultimo aggiornamento il 21 Agosto 2022 by Cristina Perrone
La pastina in brodo, un must! Novembre per me è un mese uggioso da sempre. Non so a cosa mi rimandi esattamente questa sensazione, ma appena sento “novembre” lo associo sempre a qualcosa di grigio, nebbioso, piovigginoso. Non so perché, forse l’associazione è persa fra il mio inconscio e dei ricordi che non vengono a galla. Ma non mi dà sensazione di tristezza, perché io amo molto l’autunno e l’inverno.
I pomeriggi con un po’ di nebbiolina, i camini accesi, leggere un libro vicino al fuoco su una sedia a dondolo con un gatto accoccolato sulle ginocchia, dei bei calzettoni caldi. I caraibi sono bellissimi ma io amo anche questa parte di stagione, dove si ricercano coccole e abbracci. Dove un piumone caldo diventa il massimo del confort.
Ed è stato proprio durante uno di questi pomeriggi che mi era arrivata una voglia improvvisa e travolgente, avevo voglia di una pastina in brodo… di carne… avevo voglia di comfort food, di scaldarmi in una serata piovigginosa, avevo voglia di calore.
Ma in casa non avevo carne per potermi fare una canonica pastina in brodo di carne, avevo però degli ossibuchi. Bhe, si usano per fare il brodo per il risotto alla milanese, cosa mi impedisce di fare un brodo con questi e poi con la carne di fare le polpettine? E a proposito di brodo, cosa ne sappiamo in merito di questa versatile base della cucina? Vi rimando al mio post, con tanti modi per farlo e come conservarlo al meglio.
E con quello che mi è avanzato, ho fatto una pasta con le polpette asciutta.
Steps
1
Fatto
1h
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il brodoUn ottimo sistema salva tempo è usare la pentola a pressione. Lavorando, sono obbligata a usarla spesso, è la mia compagna fedele dell'ultimo minuto. Sappiamo quanto sia coriaceo l'ossobuco, beh in soli 40 minuti (contro i canonici 120) avevo il mio brodo profumatissimo pronto e una carne che si tagliava solo guardandola. Sì lo so, la prima mezz'ora avrei dovuto metterlo solo in acqua e schiumarlo, poi aggiungere le verdure in altra acqua pulita, e proseguire la cottura per un'altra ora e mezza, ma purtroppo non ne avevo il tempo. Per cui valutiamo quale sistema scegliere a seconda di quanto tempo abbiamo. Quindi, tutte le verdure tagliate a pezzettoni in pentola, poi ho aggiunto gli ossibuchi, che siccome erano belli grandi li ho tagliati in due o più parti. Mi raccomando di lasciare il suo midollo, donerà al brodo un gusto spettacolare. Aggiungiamo tanta acqua fino a quasi coprire, ma non esageriamo: con meno acqua il brodo sarà molto più buono. Ci ricordiamo tutti la regola aurea? Per un ottimo brodo la carne va aggiunta a freddo: rilascerà lentamente tutto il suo sapore nell'acqua. Di contro, se vogliamo avere un ottimo lesso o bollito, la carne va aggiunta a caldo in acqua bollente: si sigillerà all'istante tenendo dentro di sé il massimo dei suoi sapori. Grazie nonna, grazie mamma, le mie e tutte quelle del mondo! Nel caso della pentola a pressione ho aggiunto a freddo tutto, non ho aggiunto sale, lo farò all'ultimo quando cuocio la pasta, ho chiuso col coperchio e ho messo sul fuoco a fiamma alta. Appena la pentola ha iniziato a fischiare, ho abbassato la fiamma e ho calcolato 40 minuti di cottura. Un terzo del tempo necessario, perché la pentola a pressione riduce esattamente di un terzo i tempi di cottura. |
2
Fatto
20'
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le polpettineMentre la pentola cuoce e fa le sue cose, noi dedichiamoci tranquillamente ad altro: i liquidi e la fiamma bassa impediranno di combinare disastri in cucina, tipo roba-che-si-attacca-al-fondo e via dicendo. Appena è scaduto il tempo, ho spento il fuoco e ho fatto sfiatare la pentola sotto l'acqua fredda, in modo da non sporcarmi tutta la cucina col vapore. Altro sistema è di far raffreddare il tutto a pentola chiusa, dopo una mezz'oretta si può aprire tranquillamente, ma io ahimè non avevo tempo, per cui rubinetto, filo d'acqua fredda, sotto vi ho messo la pentola a pressione (chiusa!) e l'ho fatta raffreddare. Poi ho aperto il coperchio. Non starò qui a dirvi il profumo che ne è venuto fuori. Mamma mia… una roba da svenire. E pensare che da piccolina odiavo il brodo, curioso come si cambia. Prendiamo i pezzettoni di carne, e mettiamoli in un colino, dobbiamo farli raffreddare, almeno intiepidire, altrimenti non riusciremo mai a maneggiarli, hanno il calore che sembra raggiunga i 3000 gradi! Una volta raffreddati, mettiamoli nel nostro tritatutto, cutter, frullatore, e frulliamoli. Chi preferisce può passarli al tritacarne, e forse verrebbero meglio, io li ho passati nel mio tritatutto stando attenta a non renderli molto cremosi. E se capita un poco di verdura in mezzo, tritiamo anche lei, aggiungerà sapore. Una volta tritati mettiamoli in una ciotola, aggiungiamo le uova, il parmigiano grattugiato, la noce moscata, e regoliamo di sale e pepe. L'impasto è davvero molto basico, e regoliamoci con l'umidità, non deve essere troppo umido altrimenti le polpettine si scioglieranno nel brodo. Rimediamo con ulteriore formaggio o aggiungendo del pangrattato, ma non molto se no le rende dure. Una volta che l'impasto ha raggiunto la consistenza desiderata, dopo aver ben fatto amalgamare il tutto, prepariamo le polpettine. Devono essere piccoline, al massimo un paio di cm di diametro. Sì lo so è un lavoro noioso, ma seduti al tavolo di cucina con la televisione accesa passa in un attimo. Volete sapere un piccolo tricks and trip per fare le polpette? Eccolo… Quando si arrotolano le polpette coi palmi delle mani, lasciano un velo di carne sul palmo che dopo 3 o 4 volte impedisce l'arrotolamento delle polpette, perché si attacca tutto e non scorre più. Basta procurarsi una ciotola con dell'acqua fredda a fianco. Dopo 3 o 4 polpette mettiamo un velo di acqua sui palmi, e le polpettine scivoleranno e rimarranno rotonde senza problemi. Magari procuriamoci anche della carta da cucina, ogni 10 polpette circa puliamoci i palmi, inumidiamoli, e continuiamo. Avrete polpette perfette. Ed eccole pronte, non c'è bisogno di farne moltissime a testa, il piatto nel suo insieme sarà molto sostanzioso. Continuiamo a fare polpettine (piccole, mi raccomando) fino a quando non siamo soddisfatti. Come dite? E' rimasto dell'impasto? Ma certo che è rimasto dell'impasto, l'ho fatto di proposito: copriamolo con della pellicola e mettiamolo in frigo. Ci servirà per un altro piatto... Che trovate QUI . Adesso dobbiamo solo terminare e servire. |
3
Fatto
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terminiamo e serviamoAvete presente il brodo rimasto in pentola? Filtriamolo da tutte le verdure che ormai si saranno praticamente sciolte, e mettiamolo in una pentolina adatta poi per cuocere la pasta. Se è troppo liquido facciamolo restringere una ventina di minuti, se è già ben ristretto aggiungiamo un bicchiere d'acqua, ci serve comunque del liquido per cuocere la pasta. Io ne avevo tanto, per cui l'ho messo sul fornello a fiamma media, l'ho fatto ridurre appena per una decina di minuti, e ho poi aggiunto la pastina, io ho optato per delle mini farfalline. Ma possiamo usare stelline, risoni, conchigliette, ditalini, filini, insomma, quello che ci piace. Appena bolle il brodo regoliamo di sale, aggiungiamo la pasta, e contemporaneamente le polpettine. Occhio che all'inizio sono fragili, non mescolatele col cucchiaio di legno, agitate semplicemente la pentola, dopo qualche minuto l'uovo le avrà rassodate il necessario per poterle girare col cucchiaio, sempre con delicatezza mi raccomando. Il naturale collagene contenuto negli ossibuchi rende questa preparazione morbidissima, non come le classiche polpette fatte con carne trita. Io secoli fa, in uno dei miei primi post, dedicai tre ricette sia sulle polpette e polpettoni che sull'impasto base che uso per farli, a questo LINK . Ma continuiamo: il tempo della cottura della pasta, e il piatto fumante e profumato dovrà solo essere servito. Qualche mestolata nel piatto, stiamo attenti a prendere anche le polpettine che scappano da tutte le parti, aggiungiamoci se vogliamo una grattata di parmigiano, e stiamo attenti a non ustionarci. E... godiamo! Perché non si può non godere! |