Ingredienti
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400 farina di mais gialla
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quanto indicato sulla confezione acqua
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300 g fontina
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100 g burro
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qb parmigiano grattugiato
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Abbinamento vino
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Arnad-Montjovet DOC
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Chambave DOC
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Enfer d'Arvier DOC
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Nus DOC
Istruzioni
Ultimo aggiornamento il 4 Settembre 2022 by Cristina Perrone
Che voglia di una polenta valdostana bollente mentre fuori fra freddo, magari piove, o addirittura comincia a nevicare!!! In Val d’Aosta, dopo qualche ora di cammino per raggiungere i rifugi o dopo aver sciato tutto il giorno, quando l’alito si condensava dal freddo e cominciavi a sentire le mani e i piedi intirizziti, entrare in una trattoria e chiedere un bel piatto di polenta alla valdostana era un ristoro per il cuore e per la mente, oltre che per il corpo.
Ho passato parecchi anni in Val d’Aosta, per la precisione a Cogne. Mi ricordo le passeggiate a cavallo, i punch al mandarino bollenti quando dopo ore di camminata entravamo in un bar per scaldarci, lo sci a Pila, le trattorie che servivano piattoni fumanti di ogni ben di Dio del posto, ma la cosa più bella in assoluta di cui mi ricordo sono due particolari ore di sci di fondo.
Non ho mai amato lo sci di fondo perché lo ritenevo noioso, ho sempre preferito le piste e la velocità. Ma lo feci perché avevo mio figlio piccolino che non sapeva sciare bene e non potevamo fare le piste. Così io e lui affittammo degli sci da fondo, e per due ore entrammo in un mondo incantato. Seguendo le piste apposite da sci di fondo, passammo per una foresta abbastanza fitta. Mi ricordo l’enorme rumore del silenzio, interrotto ogni tanto dai “frrrrrrr” della neve che cadeva dai rami degli alberi. Un paesaggio così bello e affascinante che non so se riuscirò a rivederlo in questa vita.
Io e mio figlio che facevamo quel rumore vellutato che fanno gli sci quando vanno lentamente sulla pista, e ogni tanto vedevamo qualche musetto alzarsi dalla neve, forse marmotte, o chissà che cosa, che ci guardavamo, con un misto di paura e curiosità negli occhioni scuri. Due ore da favola, dove ero così incantata dalla bellezza che mi aspettavo di vedere alzarsi in volo le fate. E da quella volta non ho mai più detto che a me lo sci di fondo non piace!
Steps
1
Fatto
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primo stepIn casa non c'è l'atmosfera magica di una baita in Val d'Aosta, ma proviamo a ricrearla in minima parte facendoci una polenta con la fontina, e se da un ottimo formaggiaio riusciamo a trovarne una bella "odorosa" come quella valdostana la magia è compiuta!!! Vietati in questo caso i succedanei di qualunque tipo!!! Ma veramente vietati vietati!!! Questa ricetta me la diede una signora del posto. Si può fare anche la polenta concia, o "uncia", in questo caso invece che farla a strati basta mescolare formaggio e burro tutto insieme. Io la preferisco a strati! Seguiamo semplicemente le istruzioni per fare la polenta senza mescolare , come ho già spiegato in uno dei miei post più letti in assoluto del blog. Non dovremo nemmeno fare fatica, si farà da sola. E' così comodo questo sistema che adesso uso un tipo di polenta molto rustico che ha bisogno di un'ora e mezza di cottura. E non avete idea di come sia buona! Una volta fatta la nostra polenta il più è fatto, prendiamo una teglia e facciamo un primo strato di polenta. Cospargiamo di burro e di fontina tagliata a listarelle non troppo grosse, perché deve sciogliersi bene, e mi raccomando di non fare i braccini corti: burro e fontina come se non ci fosse un domani! La polenta valdostana è qualcosa di estremamente voluttuoso! Copriamo con altra polenta, e facciamo gli strati fino a esaurimento degli ingredienti. L'ultimo strato sarà di polenta che coprirà il tutto, e termineremo con fiocchetti di burro e una spruzzata generosa di parmigiano grattugiato. Una manciata di parmigiano moltissimo generosissima! E via in forno a gratinare. 200 gradi per...beh si vede ad occhio, all'incirca 10-15 minuti. Non dobbiamo cuocere niente, solo far sciogliere i formaggi e gratinare bene. Bella unta di burro, gratinata in superficie grazie al parmigiano, e appena tagliata con la fontina fusa che scivolerà dappertutto. Morbidissima ed estremamente gustosa, grazie soprattutto al sapore inconfondibile della vera fontina valdostana. Un piatto scalda cuori, non c'è dubbio. E ancora adesso tutte le volte che la mangio rivedo quella foresta dove ho fatto di sci di fondo. E' incredibile come il ricordo sia così potente, e soprattutto nostalgico. |