Ingredienti
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4 tazzine + una di riso carnaroli
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mezza cipolla
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mezzo cespo di radicchio
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4 fette di pancetta
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200 g di taleggio
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una pere kaiser
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mezzo bicchiere di vino bianco
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10 noci
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1 L di brodo vegetale
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1 cucchiaio burro
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qb sale e pepe
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abbinamento vino
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Bourgogne Pinot Noir
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Barolo Riserva DOCG 2011
Istruzioni
Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2021 by Cristina Perrone
Narra una gentile e delicata leggenda indiana che migliaia e migliaia di anni fa viveva in un piccolo paese una ragazza di nome Retna Doumila (gioia raggiante), così bella nel corpo e nell’anima che fece innamorare perdutamente il Dio Shiva. Nonostante la grande differenza fra i due, lui un Dio e lei una semplice mortale, la chiese in sposa per potersela ammirare per l’eternità.
Retna non era favorevole alla proposta perché sapeva che ci sarebbero state mille e mille difficoltà per la riuscita di una unione del genere. Ma accettò solo dopo aver posto al Dio una condizione: in cambio del suo corpo e della sua anima il Dio avrebbe dovuto donare all’umanità un nuovo alimento in grado di sfamare tutti per sempre e che non sarebbe mai venuto a noia.
Shiva accettò la condizione e mandò il suo servo di fiducia a cercare l’alimento sulla terra. Ma per fatalità le frecce di Cupido colpirono anche il suo servo. Infatti perse completamente la testa per la moglie di Visnù e dimenticò l’incarico che doveva compiere.
Stanco di aspettare e con l’orgoglio che scalpitava, a questo punto il Dio prese comunque la ragazza con la forza. Ma Retna non resse all’umiliazione e alla vergogna dell’oltraggio che aveva subìto e quindi si gettò nelle acque di un fiume.
Dopo 40 giorni, nel luogo dove Retna si era gettata, spuntò una bellissima piantina dai delicati chicchi dorati. Il Dio Shiva, che nel frattempo si rammaricava di quello che aveva fatto, riconobbe in questa piantina la reincarnazione della sua amata ormai perduta per sempre. Quindi esclamò: “vedo in questa fragile piantina tutta l’allegria e la gioia della mia amata”. Proprio in suo ricordo chiamò la piantina “riso”. E come voleva Retna, il riso rimane da secoli un alimento versatile e che non viene mai a noia. (Fonte: wikipedia)
Il riso è veramente buono. Ma a proposito di riso, c’è una cosa che mi riesce molto bene e che mi è stata insegnata da una vera spagnola, date un occhiata alla mia paella. Una ricetta monumentale che una volta nella vita bisogna farla e assaggiarla, soprattutto perché è piena di informazioni in merito.
Steps
1
Fatto
30'
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facciamo il risotto e serviamoloFacciamo il risotto in maniera molto classica, quindi mettiamo in pentola oltre che al burro e alla cipolla la pancetta e 3/4 di radicchio tagliato a striscioline, non tutto perché il resto lo mettiamo alla fine. Quando il tutto è ben rosolato ma non bruciato, quindi stiamo attenti ed eventualmente abbassiamo se la fiamma fosse troppo forte, mettiamo il riso e facciamolo tostare. Lo facciamo tostare bene e lo sfumiamo con mezzo bicchiere di vino bianco. Vicino alla pentola del riso avremo in caldo il nostro brodo vegetale, che aggiungeremo mano a mano con un mestolo. Se fosse possibile, non usate il dado per fare il brodo vegetale: con una cipolla una carota e del sedano ci vogliono solo pochi minuti di pentola a pressione, e il gusto ne guadagna molto di più. A metà cottura del riso, più verso la fine, prendiamo la pera e tagliamola a tocchetti, e mettiamola nella pentola. Mescoliamo e continuiamo la cottura. siamo in dirittura d'arrivo, mentre terminiamo di cuocere, stando sempre attenti ad aggiungere il brodo se ce ne fosse bisogno e girando ogni tanto per evitare che si attacchi, prepariamo gli ultimi due ingredienti, cioè il taleggio e il radicchio che avevamo tenuto da parte. Ovviamente il taleggio lo tagliamo a pezzettoni, e quando il riso è pronto spegniamo la fiamma e mantechiamo col taleggio e col radicchio. Il calore del riso farà sciogliere il taleggio, mescoliamo il tutto, serviamolo e mettiamo su ogni piatto singolarmente una manciata di noci tritate grossolanamente e del parmigiano grattugiato, e buon appetito! |