Ingredienti
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pane rustico non salato
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4 fette di lardo
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qualche rametto di rosmarino
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uno spicchio d' aglio
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qb pepe nero
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un salame di cinghiale
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la salsa al tartufo preparata precedentemente
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abbinamento vino
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Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva DOCG
Istruzioni
Ultimo aggiornamento il 9 Giugno 2021 by Cristina Perrone
Un intero tagliere di bruschette è sempre una gioia per gli occhi, e soprattutto rimane un qualcosa di molto goloso. Mentre lo preparavo non vedevo l’ora di assaggiarlo. Entriamo nel vivo della mia cena a tema col tartufo nero estivo, ovviamente iniziando dagli antipasti. Per fare questa cena mi sono fatta ispirare da una regione che amo particolarmente perché ci andai da ragazzina con la scuola, l’Umbria. Mi sono divertita da morire, ero con la mia amica del cuore, e avevo trovato un fidanzatino.
E come tutti gli amori a distanza adolescenziali nasce e muore come un potente incendio, lasciando però invece che rovine fumanti dei ricordi estremamente nostalgici. D’altra parte l’Umbria ha una antica tradizione per quanto riguarda i tartufi. Bianchi in Piemonte, e neri in Umbria. Due eccellenze italiane equamente divise fra nord e centro. Così per onorare il tartufo nero e anche i miei nostalgici ricordi, ho chiesto aiuto a una mia cara amica i cui genitori sono di Spello, in provincia di Perugia. Ed effettivamente sua madre mi aveva riempita di idee, non avrei potuto fare tutte le ricette che mi ha detto nemmeno in un anno!
Ma tutte mi ingolosivano da morire. Così ho fatto una bella cernita e come antipasto ho deciso per fare un tagliere. Tartufo e cinghiale, più umbro di così. Fu la prima cosa che mi disse la mamma della mia amica. Loro a casa usavano spesso le bruschette, il salame di cinghiale, e la salsa di tartufo. Per cui questo piatto ha vinto immediatamente la mia attenzione, ed è rimasto fino alla fine, rimanendo ogni cernita. Ed è stata una scelta vincente perché queste bruschette non erano deliziose, erano celestiali. Mi raccomando, teniamo pronta la nostra salsa al tartufo perché ci servirà, non solo per questo antipasto, per tutta la cena. Un sacrificio necessario.
Steps
1
Fatto
30'
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prepariamo il battuto al lardoBhe, la ricetta è veramente ridotta al minimo, perché è un tagliere veramente semplice da preparare. Ho iniziato preparando un battuto di lardo, aglio e rosmarino. Il procedimento è molto simile al pesto modenese, ma non scordiamoci che sia l'Emilia Romagna che l'Umbria hanno il culto del maiale e dei salumi, oltretutto sono molto vicine, quindi non mi sono stupita più di tanto di trovare delle ricette che si assomigliassero. Prendiamo quindi il nostro fido tagliere, ci mettiamo l'aglio e gli aghi di rosmarino (che avremo ovviamente staccato dal ramoscello legnoso centrale) e le fette di lardo, e semplicemente col coltello (o con la mezzaluna per chi non ha dimestichezza) dobbiamo battere, triturare, sminuzzare, tagliuzzare il tutto. Dobbiamo praticamente farlo diventare quasi una crema! Che a contatto col pane caldo si scioglierà leggermente! Siccome l'avevo preparato in anticipo, quando ho finito l'ho messo in una ciotolina, coperto dalla pellicola trasparente e subito in frigo, non volevo che il lardo irrancidisse. Se invece lo preparate al momento non c'è bisogno. Tutto fatto! Dobbiamo solo tagliare le fette di pane, metterle ad abbrustolire da ambo le parti su una griglia bella calda, e sulle fette di pane caldo spalmare il nostro battuto di lardo e la salsa al tartufo. Ho affettato il salame di cinghiale e ho disposto il tutto su un banalissimo e rustico tagliere di legno, trovo che per questo antipasto sia l'ideale. Il prossimo step? Bhe, trattenersi dal mangiare anche il tagliere!!! Ma la mia cena a tema è solo all'inizio e dobbiamo arrivare fino al dolce, quindi dobbiamo sforzarci! |