Ingredienti
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1 confezione di pane bianco da tramezzini
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1 cetriolo
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100 g di burro
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100 g di panna fresca
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2 cucchiai di erba cipollina
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qb sale e pepe
Istruzioni
Sono un’appassionata giallista ma amo tutta la letteratura inglese in maniera particolare. Amo i racconti dell’età vittoriana, l’etichetta britannica, le convenzioni anglosassoni. Il sistema giuridico d’oltremanica, le bombette e gli ombrelli della City. E il rigoroso appuntamento col thè delle 5, five o’ clock tea time.
Mi affascinano molto questi dettagli “very british”, perché continuano a perpetuare nel tempo tradizioni e usi che affondano le loro radici nei secoli passati. Il rito del thè non è affatto uno stereotipo, ma fa davvero parte del modo di vivere quotidiano degli inglesi.
A Londra sono ben tre i momenti in cui si sorseggia la calda bevanda: il breakfast, l’high tea e l’afternoon tea. Il breakfast è la colazione della mattina accompagnata dalle immancabili uova al bacon più altri milioni di alimenti dolci o salati; l’high tea ai tempi della regina Vittoria coincideva con la cena mentre oggi rappresenta un’anticipazione della cena al tardo pomeriggio di domenica o giorni festivi. In questo caso è abbinato con polpettoni di carne, cotolette d’agnello e patate arrosto, frutta e dolcetti.
Ma è l’afternoon tea a essere il vero momento importante nella giornata britannica. Il thè delle 5 cominciò grazie alla duchessa Anna di Bedford ai tempi della regina Vittoria. La Duchessa lo fece divenire quasi un obbligo fra gli aristocratici. Negli anni venti fa la sua comparsa il “thè danzante”, dove la bevanda veniva sorseggiata fra un ballo e l’altro, fino ad arrivare ai giorni nostri dove si è tralasciato il “noblesse oblige” e cerimoniali vari ma è rimasto un rito scritto nel DNA di tutti i britannici.
E in onore all’Inghilterra, prepariamo insieme le tartine al cetriolo, immancabile accompagnamento al Tea Time presente in quasi tutta la letteratura e filmografia inglese. Mi rifaccio in particolar modo al libro di Agatha Christie “Miss Marple al Bertram Hotel”, un libro che mi ha appassionata molto e che ha una descrizione del thè delle 5 veramente strepitosa.
E a proposito di cetrioli, al posto del classico sorbetto al limone fra una portata e l’altra, avete mai provato la granita di cetriolo e zenzero? Un’esperienza mistica.
Steps
1
Fatto
30'
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prepariamo i tramezziniIniziamo preparando i cetrioli: con un pelapatate togliamo la buccia esterna. A me non dispiace, ma ci può essere qualcuno che mal la digerisce. Tolta la buccia, li affettiamo sottilissimi con una mandolina, e li mettiamo in uno scolapasta a filtrare la loro acqua amarognola cospargendoli di sale. Un'oretta basterà. Nel frattempo mettiamo il burro in una ciotolina tagliato a piccoli pezzi. Bisogna farlo ammorbidire a temperatura ambiente, ma NON scioglierlo, perché una volta ammorbidito dovremo montarlo con l'ausilio di un cucchiaio di legno fino a farlo diventare una crema morbida, e non potremmo farlo col burro sciolto. Quando è passata più o meno l'ora di attesa, mettiamo i cetrioli in acqua fredda e li sciacquiamo bene, in questo modo avremo tolto tutto l'amarognolo, e li mettiamo su un canovaccio in un solo strato. Poi li tamponiamo delicatamente con della carta da cucina. Questo è necessario perché mettere sulle tartine dei cetrioli umidi vuol dire rovinare il pane, che prendendo l'umidità diventerebbe una specie di pappone. Mentre le fette di cetriolo finiscono di asciugarsi, prepariamo il burro: lo mescoliamo col cucchiaio di legno fino a che non è diventato morbidissimo. Aggiungiamo l'erba cipollina e mescoliamo. Intanto montiamo la panna, serve ad alleggerire il burro e renderlo più morbido. In Inghilterra usano una specie di latticello, io non potendolo reperire ho ripiegato su qualcosa che si avvicinasse, come la crema di latte per l'appunto. La panna non va montata ferma come facciamo solitamente, ma semi-montata. Deve risultare sostenuta ma morbida. Ho mescolato qualche cucchiaio di panna montata col burro fino a rendere il tutto morbido e cremoso, e con l'aiuto di una spatolina l'ho spalmato sulle fette quadrate di pane. Ormai il lavoro è compiuto: ho ricoperto la fetta con le fettine di cetriolo, ho chiuso con l'altra fetta di pane, e poi l'ho tagliato sulle due diagonali, in modo da farne tanti triangolini. Ottimi col classico thè, ma ottimi anche come un semplice antipasti. Interessante soprattutto la loro freschezza, data dal cetriolo, nonostante gli elementi grassi di cui è composto. Era tanto che volevo assaggiare i famosi tramezzini al cetriolo, e devo dire che sono stati una rivelazione. |